“La mente danza infiniti spazi,
percorre torrenti tumultuosi e quieti laghi,
arricchita s’ adagia sulle dune della conoscenza
e vive emozioni senza tempo.
Un sole al di là dello spazio rincorre un gemello
e gioca roteando come un cucciolo d’uomo.
Una fucina luminosa partorisce stelle, partorisce vivaci soli,
partorisce lune.
Un fuoco nel petto di un uomo s’ accende,
arde, sfavilla e riscalda il cuore.
E la notte si illumina di opere…”
(M. E. Pellegrino)
E’ noto fin dai tempi dell’antico Egitto (vedi immagine dei sette Neteru nel soffitto di alcune tombe) che la perfetta perpendicolarità della Luce consente a chi ne percepisce la possibilità un passaggio di dimensione verso realtà superiori.
I livelli dimensionali non sono altro che lunghezze d’onda di base che si differenziano.
Cambiando quindi lunghezza d’onda possiamo cambiare dimensione.
Occorre ricordare sempre che:
-lo stato di impulso vibratorio è proprio di ogni corpo;
-ogni corpo celeste ha in qualche misura un effetto sul tutto;
-esiste sempre una interazione dell’energia solare e del dare e prendere occulto dei corpi planetari.
Per l’Iniziato è fondamentale festeggiare ricorrenze come l’equinozio di primavera poiché rappresenta appunto una rinascita spirituale.
Anticamente all’Equinozio di Primavera era usanza tra i contadini, accendere dei fuochi e in virtù dell’altezza della fiamma di ogni fuoco, si stabiliva la fertilità della terra.
Avendo infatti, durante l’equinozio, giorno e notte pari durata, per i massoni viene considerato il giorno dell’equilibrio terrestre e pertanto, una situazione che, creando equilibrio nel cosmo mette un momentaneo freno al caos, imponendo uno stallo all’eterna lotta ciclica tra Bene e Male.
A prescindere da tutte le tradizioni e/o leggende legate all’Equinozio di primavera, la bella stagione reca il risveglio dei sensi, della natura e la voglia di riprendere tutte quelle attività che spesso si assopiscono durante i mesi invernali.
Non dimentichiamo che l’opera alchemica inizia con la raccolta notturna della rugiada di Marzo.
L’Iniziato deve quindi studiare e conoscere il significato dei movimenti del Sole, dei pianeti e delle Stelle.
Quando il Sole si alza, all’equinozio di Primavera o di Autunno, il primo segno ad essere illuminato è il Toro, che rappresenta il Verbo, le nostre corde vocali, ciò che esce dalla nostra bocca, il Logos.
La Primavera è la stagione di MERCURIO, infatti nell’aria irradiata dal Sole della Primavera si avverte anche l’influsso sottile di una grande divinità, quella che gli antichi chiamavano Mercurio, lo spirito dell’aria.
Da Zoroastro:
“In alchimia il processo mercuriale si produce quando gli elementi dell’aria e
dell’acqua si mescolano, cioè in primavera l’aria si surriscalda e le acque più intensamente evaporano per poi discendere come pioggia sulla terra, il turbinio degli elementi manifesta la potenza di DIO.
Nel cosmo la terra appare azzurra come una gigantesca goccia d’acqua e l’azzurro
dell’acqua esprime l’effetto dell’influsso mercuriale. Mercurio infatti, quale divinità
particolarmente vicina agli uomini, non ha mai smesso di comunicare all’uomo le sue verità segrete.
Per questo i saggi del Rinascimento lo invocavano come ERMETE TRISMEGISTO, Hermes il tre volte grande.”
Il giorno della festa è l’ultimo martedì prima dell’equinozio di primavera, cioè prima del 21 marzo. La notte di quel martedì viene considerata magica, e alcuni credono che possano accadere dei miracoli. Quel giorno bisogna fare pace con i nemici e chiedere perdono a coloro che si sono offesi. La gente si veste con indumenti belli e nuovi, secondo la tradizione, i bambini bussano alle porte lasciando davanti un sacco per qualche dono e poi si nascondono. Per la tradizione, quel giorno non si può mandare indietro nessuno senza un dono, anche se non si sa chi bussa alla porta.
Poiché se fosse anche un nemico, deve ricevere solo del bene nel giorno sacro.
Durante i festeggiamenti si salta sopra il fuoco che simboleggia la liberazione dai peccati, dal male, dalle malattie che vengono lasciate bruciare nel fuoco sacro. Questo rito prende origine dal credo zoroastriano circa il ponte per paradiso: dopo la morte l’anima passa sopra quel ponte sottile quanto un capello, se l’anima è innocente, passa senza problemi ed entra nel paradiso, altrimenti l’anima è appesantita dai peccati cade nel fuoco purgatorio dell’inferno che si trova sotto il ponte.
In realtà l’equinozio non è un giorno, ma è un istante preciso: è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest’ultimo si trova allo Zenit dell’equatore. Accade due volte l’anno, a sei mesi di distanza, a Marzo e a Settembre del calendario civile.
Nell’antico Egitto si celebrava la festa dello Sham el Nassim che significa “fiutare il vento” parola derivante dalla radice Shamo che originariamente era utilizzata per indicare la stagione del raccolto.
Tale festività, durante l’età faraonica, era legata proprio all’agricoltura e, per augurare un raccolto abbondante, era consuetudine regalare delle uova, le quali, considerate un simbolo universale della rinascita e del Cosmo, erano ricollegate alla mitica Fenice che, secondo la leggenda, prima di morire, preparava un nido a forma d’uovo, su cui si adagiava, lasciandosi incenerire dai raggi del sole.
Sulle ceneri nasceva, poi, l’uovo dal quale l’Uccello di Fuoco riprendeva vita.
Per i Celti, invece, l’equinozio di primavera segnava l’inizio della metà chiara dell’anno.
Per questo popolo, la primavera rappresentava il periodo degli accoppiamenti rituali, delle nozze sacre in cui il principio maschile e quello femminile si congiungevano per propiziare la fertilità.
Questi rituali venivano svolti nel corso di Beltane, festa della rinascita, contrapposta al Samhain, celebrazione della morte, e dedicata al dio Bel, da molti accomunato al dio Cernunno, divinità della natura, associata alla riproduzione e alla fecondità.
In questo periodo, si accendevano dei falò sulla cima dei colli, conducendovi attraverso il bestiame del villaggio per purificarlo dopo l’inverno passato nelle stalle.
Anche le persone attraversavano i fuochi allo stesso scopo.
Il fuoco sacro simboleggiava il fuoco celeste, il calore primordiale che produsse la creazione e che si ripresentava a ogni ritorno della primavera; esso era in grado di distruggere i poteri ostili, purificare l’aria, favorire la fertilità degli esseri.
Alla fase rituale, seguivano, poi, delle danze attorno ai falò caratterizzate da grandi salti per propiziarsi la fortuna, per trovare l’anima gemella, per garantirsi viaggi sicuri, per avere figli, per assicurarsi un parto facile.
Gli antichi greci legavano la stagione primaverile al mito di Persefone la quale, rapita da Ade, dio dell’Oltretomba, era costretta a trascorrere sei mesi negli Inferi con il marito e sei mesi sulla Terra con la madre Demetra, dea della fertilità e della agricoltura.
Ed infatti, nel momento in cui sopraggiungeva il periodo primaverile, che segnava il ritorno di Persefone dalla Madre, quest’ultima, felice per il ritorno della figlia, inondava la Terra di messi abbondanti fino all’Autunno.
Successivamente tale mito divenne centrale nella celebrazione dei Misteri Eleusini, dove, in un ciclo di tre fasi, la “discesa” (la perdita), la “ricerca” e l'”ascesa”, il tema principale era la “ricerca” di Persefone e il suo ricongiungimento con la madre.
Il rito era diviso in due parti: la prima, “piccoli misteri”, era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera nel mese di Antesterione, la seconda, “grandi misteri”, era un momento consacratorio e si svolgeva in autunno nel mese di Boedromione (settembre–ottobre).
La cerimonia voleva rappresentare il riposo e il risveglio perenne della vita delle campagne.
Presso i romani era in uso festeggiare la dea Anna Perenne, divinità con cui si personificava il trascorrere dell’anno, il quale iniziava proprio con l’avvento della Primavera, e pertanto era associata all’abbondanza e al nutrimento.
Ed è proprio sulla scorta di queste antichi riti che gli Iniziati, ancora oggi, legano questo particolare momento dell’anno alla rinascita spirituale e alla crescita sul cammino del perfezionamento interiore.
L’uomo, immerso nella quotidiana profanità, cerca, nell’intimo del suo cuore, quell’equilibrio che lo possa far ascendere ad un livello superiore di conoscenza e di autoconsapevolezza.
L’essere umano ha in sé la facoltà di perfezionarsi, di trasformarsi, col tempo, completamente; tuttavia questa trasformazione deve compiersi nella sua interiorità più profonda, iniziando a modificare radicalmente il suo modo di pensare.
Colui che aspira a ciò, così come il seme piantato nella nuda terra la cui energia è pronta a erompere in primavera nonostante il rigore invernale, non senza fatica deve lavorare per purificarsi, liberandosi dei metalli, e poter così accingersi a percorrere la via iniziatica.
Egli forte della sua forza interiore e della scelta di consacrarsi alla sacra Conoscenza, chiuso nel Gabinetto di Riflessione, intraprende la sua lenta, continua, crescita che lo porterà, dopo che l’Aria e l’Acqua lo avranno nutrito e purificato ed il Sacro Fuoco lo avrà incenerito nella sua materialità, inducendo una catarsi energetica che lo renderà pronto ad accogliere la Luce, ad essere una pietra lavorata utile alla costruzione del Tempio Universale.
Ogni volta che l’iniziato si adopera a scoprire, attraverso una profonda meditazione, nella propria coscienza ciò che in essa alberga di censura, di biasimo e di critica sul mondo e sulla vita, tale esame lo porta di un passo più vicino alla conoscenza superiore; e l’ascesa diventa rapida, se in tali momenti, ricongiungendosi con la Natura e con i suoi ritmi, riempie la sua coscienza soltanto di pensieri che destino in lui stesso ammirazione, rispetto, venerazione per il mondo e la vita, i quali, se ben compresi, non sono altro che il riflesso dell’Universo.
Pertanto solo tramite la rinascita iniziatica, squarciando il velo di Maya, l’Iniziato può incominciare realmente a vedere attraverso gli occhi spirituali che lo mettono in connessione con il cuore pulsante della Madre Terra e a “conoscere”; una conoscenza che non è quella intellettuale ma, bensì, solo quella che può essere compresa attraverso lo sguardo dell’anima.
Ed infatti la Scienza occulta insegna che “Ogni conoscenza che tu cerchi al solo fine di arricchire il tuo sapere, di accumulare tesori, ti fa deviare dalla tua strada; ogni conoscenza però, che tu cerchi per maturarti sulla via della nobilitazione dell’uomo e dell’evoluzione del mondo, ti porta avanti di un passo”.
Buon Equinozio a tutti!
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