di Silvano Danesi
L’articolo del dottor Clemente Ferullo (http://www.laboratoriocasadellavita.it/2021/06/21/lux-fulgebit-hodie-solstizio-estate-2021/), mi invita ad alcune brevi riflessioni.
Il Fuoco-Principio, del quale scrive il dottor Clemente Ferullo, definendolo azione della Causa Prima, ci riconduce immediatamente al nesso esistente tra i due Giovanni, dove il Battista, colui che purifica con l’acqua, è anche l’aspetto evidente dell’immersione del fuoco nell’acqua, che è vita, Natura, Physis, ossia l’aspetto manifestativo delle Acque Primordiali nelle quali è racchiusa la Vera Luce, Fuoco Primordiale, dal quale deriva il Fuoco-Principio.
L’altro Giovanni è colui che ci dona la chiave della manifestazione, dove le Acque Primordiali, che racchiudono in sé il Fuoco Primordiale, grazie all’azione improntante e illuminante dello stesso, che si manifesta come Fuoco-Principio nella Physis, danno luogo (spazio-tempo) ad ogni aspetto manifestativo visibile.
Nel Giovanni d’Inverno, ossia nel Giovanni Evangelista, troviamo il grande segreto della manifestazione nel rapporto tra Arché e Lógos, il quale è, consustanzialmente Fuoco Primordiale (Vera Luce) e Fuoco Principio.
La dinamica manifestativa è quella tra l’Energia, in quanto Tutto e l’Energia in quanto Luce (campo elettromagnetico) capace di formare e informare la Physis, la quale è, pertanto, l’aspetto manifestativo dell’Arché.
Il Lógos è così il Pontifex, la relazione che può condurre l’iniziato a percorrere la via della conoscenza che porta dalla Luce evidente alla Vera Luce, dal Fuoco Principio al Fuoco Primordiale e dalle acque naturali, simbolizzate dal battesimo, alle Acque Primordiali.
In questo percorso due concetti sono essenziali da intendere e da mantenere fermi: la verità e la libertà.
La Verità è Aletheia, ossia disvelamento, dischiudimento, cosicché, ancora una volta, siamo al cospetto dell’azione del Lógos, ossia dell’azione improntante e illuminante dell’Arché, dell’Energia-Tutto che si fa energia del mondo e si declina.
Il procedere sul cammino della conoscenza della Verità, del Fuoco Principio per tendere alla conoscenza, che è continuo disvelamento, del Fuoco Primordiale e delle Acque Primordiali, necessita della libertà.
La parola greca “eleutheria” (libertà), e l’aggettivo “eleutheros” (libero) hanno la stessa origine indoeuropea ( *leudh-ero) delle parole latine liber, lubenter, lubido ecc.
“Eleutheros” è innanzitutto chi agisce secondo la propria volontà, iniziativa, interesse e desiderio.
La deprecata schiavitù è invece il dover agire secondo le indicazioni, i comandi, gli interessi di altri.
Per questo, nel mondo antico, l’uomo libero è chi agisce e lavora da sé, per sé, come vuole.
Nel ripercorrere i concetti offerti dall’articolo del dottor Fratello Clemente Ferullo, non dobbiamo mai dimenticare che, senza la libertà, il cammino dell’iniziato è impedito, conculcato o deviato, tradito.
Questo Solstizio d’Estate ci vede uscire da un tunnel di caligine, di nebbia fitta, di tentativi di vario genere tesi a conculcare la libertà, a deviarla, a limitarla e, soprattutto, a racchiudere l’intero orizzonte umano nella paura.
Per percorrere il cammino che ci offre il Lógos Pontifex dobbiamo essere liberi di agire secondo la nostra volontà, iniziativa, interesse e desiderio.
Dobbiamo, pertanto, per riprendere il cammino, munirci di volontà, di iniziativa, di interesse per la ricerca e di desiderio di conoscere, rimanendo attenti al richiamo del Lógos Pontifex e capaci, pertanto, di non essere preda di strategie che tendono a limitare la nostra libertà o, peggio, a deviarla su vie fasulle.
La chiarezza del Lógos Pontifex sia la nostra guida.
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