“La chiave della vita”. Atti

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“La chiave della vita”. Atti

Il Convegno “La chiave della vita”, che si tiene quest’anno in forma virtuale per l’emergenza sanitaria purtroppo in atto, si pone l’obiettivo di procedere nel percorso iniziato nel 2017 con il Convegno “L’Egitto dei Neteru” e proseguito poi negli anni successivi con i Convegni “La scienza dei Faraoni” e “La scienza dell’Anima”.

Una delle conclusioni del Convegno “La Scienza dell’anima” dello scorso anno riguarda il fatto che “l’Universo incomincia a somigliare, man mano che lo scopriamo, o meglio che lo ri-conosciamo, più ad un grande pensiero che ad una grande macchina” e che “gli elementi costitutivi dell’Universo possiedono caratteristiche soggettive. Tali elementi, se strutturati in certe combinazioni particolari, producono i pensieri, le emozioni ed i livelli superiori di coscienza, come quella umana. Ciò significa che l’ intero universo è composto di frammenti di coscienza.”

Il Convegno di quest’anno, “La chiave della vita”, partendo da questa affermazione, ci porterà a comprendere la nostra presenza di esseri spirituali in un mondo fisico ed a capire che esiste una sola origine ed una sola coscienza, di cui tutti noi siamo parte. Capiremo quindi come l’energia della forza vitale accede alla parte più profonda del nostro essere fisico e come poter compiere, al contrario, quel percorso inverso per tornare allo stato di Coscienza molto elevato, da cui tutti noi proveniamo.

Come vedremo infatti più avanti, nell’ antico Egitto il processo di Osirificazione (o glorificazione) si basava sulla consapevolezza di una nuova dimensione raggiunta attraverso il riconoscimento del divino ed il riconoscimento della Natura divina dell’ Iniziato, cosa che portava ad una vera e propria metamorfosi, ad un cambiamento di dimensione rappresentato anche graficamente in alcune particolari tombe egizie.

In una parte di soffitto di una di queste tombe, osservando bene, possiamo trovare raffigurate sette figure con la testa a forma di animale ed un ovale rosso arancio sulla testa che procedono dapprima orizzontalmente verso destra e poi, da un punto preciso, verticalmente verso l’ alto, ruotando di 90° in modo perpendicolare alla precedente andatura (da “The ancient secret of the Flower of Life” , 1998 Ligth Technology Publishing). Le sette figure rappresentavano chiaramente i Neteru (le Divinità) con l’uovo della metamorfosi sulla testa e dimostravano la convinzione degli Egizi di poter effettuare una ascensione reale verso un nuovo livello dimensionale.

Da notare che con il termine di “ascensione” gli Egizi intendevano quel processo di consapevolezza del corpo come luce, consapevolezza che non passava necessariamente attraverso il processo della morte.

Secondo l’ antico Egitto un ruolo fondamentale in questo passaggio verso la consapevolezza (e quindi la vita eterna) lo svolgeva la Chiave della vita divina (Ankh o chiave primaria), lo strumento più importante di conoscenza che avessero.

 I molteplici significati della Chiave Ankh verranno esaminati più avanti nel corso delle relazioni; in questa introduzione si vuole evidenziare il collegamento che essa ha con il corpo umano. Recenti esperimenti hanno dimostrato che intorno al corpo umano si irradia un campo elettromagnetico proprio a forma di Ankh e che vibra in tutte le direzioni.

Secondo l’ antico Egitto la chiave della vita eterna rappresenta il collegamento tra il chakra del cuore, che è il primo chakra del corpo completo per energia, ed il settimo chakra, il chakra posto sulla sommità del capo, ove è il cervello. Ed il cervello costituisce, nella sua particolare struttura, l’organo – lo strumento – che solo l’uomo possiede e che gli consente di compiere un percorso di conoscenza. (Vedi Dante, Purgatorio canto XXV). E l’uomo ha il compito di conoscere, per ricongiungersi al Divino, all’Assoluto, all’Uno.

Se raffiguriamo questa energia in tutte le sue dimensioni, noteremo una forma ovale al di sopra di una linea verticale che unisce tra loro il chakra del cuore e quello del cervello.

Un caso solamente?

Ci risponderanno dettagliatamente i relatori nei loro interventi.

Spesso nelle raffigurazioni l’offerta dell’Ankh era legata alla bocca, volendo significare il collegamento con il respiro e con l’ energia ricevuta attraverso di esso.

Parlando di energia elettromagnetica si aprirebbero una serie di riflessioni sulla energia in generale e sulla lunghezza d’onda di questa energia del corpo umano, rapportandole entrambe anche alla energia dell’ universo; in questa sede ci basti riflettere sul collegamento cervello-cuore e sulla considerazione, oramai universalmente accettata, che la mente, da sola, non è in grado di conoscere la Realtà Assoluta, finché non sarà unita al cuore, poiché la conoscenza nascosta è solo da sperimentare, da vivere.

Ci stiamo avvicinando in questo modo sempre più al concetto di Coscienza.

Se partiamo dalla considerazione che l’intera natura è dotata di Coscienza (vedi Sincretismo), viene spontanea la domanda : la Coscienza è collegata al nostro cervello?

Se accettiamo il concetto che lo scopo della vita è la Conoscenza, possiamo immaginare che la Coscienza ha bisogno di uno strumento con cui manifestarsi e che quindi non può prescindere dal cervello.

SLIDE 10

Ecco allora il respiro della Energia dell’Universo : inspirazione / il Tutto; espirazione / parcellizzazione.

Ecco allora le due componenti dell’ etimo profondo del termine energia: la forza che è dentro, spinta (dal greco Dùnamis), ciò che produce; e lavoro inteso come ciò che è prodotto (dal greco Energhéia).

Ecco allora che Informazione ed Energia coincidono.

Concludo questa breve introduzione alle relazioni del Convegno con alcune notizie inerenti gli interventi.

La relazione di Giuseppe Rampulla è disponibile in forma di sola lettura.

Le relazioni di Gianfranco Costa e Silvano Danesi sono entrambe disponibili in forma audio-visiva (il relatore parla presentando le slides).

La relazione di Fabio Truc non è disponibile per i motivi sanitari accennati e verrà presentata direttamente a Napoli, alla tavola rotonda “La Chiave delle vita” il giorno 19 Settembre p.v.

In sostituzione della relazione di Truc riproponiamo l’ intervento che Armando Mei ci ha presentato in occasione del Convegno “L’Egitto dei Neteru” dal titolo : “Simboli e Misteri dell’antica Tradizione Egizia”, relazione in cui l’autore tratta, tra gli altri simboli, anche il mistero del numero “137”, fra i temi della relazione di Truc.

Infine troverete due brevi interventi, fuori programma, subito dopo la relazione del dott. Silvano Danesi, sul tema “cuore e cervello”.

Il primo “Perché gli egizi considerano uniti cuore e cervello” della prof.ssa Marina D’Antonio, archeologa.

Il secondo “Il cervello come trampolino per la spiritualità” del dott. Maurizio Corona, medico.

Buona visione ed arrivederci a Napoli.

Seguiranno su “Laboratorio casa della vita” dettagli sulla organizzazione della tavola rotonda.

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