Convegno: La Geometria Sacra – Video

Convegno: La Geometria Sacra – Video

Comunicazione tecnica:

di seguito troverete il collegamento al video del convegno che si è tenuto a Napoli lo scorso 22/03/2025 ed organizzato dal centro studi Jacon Parthenope e l’associazione culturale “La Fenice”. Esso rappresenta la pubblicazione, in video, degli atti del convegno, che verranno a breve divulgati anche in formato testuale. La presentazione del moderatore Clemente Ferullo è viziata da un problema tecnico che ha impedito la registrazione di una piccola parte dell’intervento, pertanto, troverete il testo della sua introduzione ai lavori unitamente al video.

“La Geometria Sacra: viaggio verso l’immortalità”

Introduzione al Convegno

di

Clemente Ferullo

Secondo la mitologia sacra dell’antico Egitto il linguaggio del Cielo si rifletteva in quell’antico Sapere che ha dato il via alla civiltà faraonica subito dopo il regno di Menes e tale sapere si manifestava attraverso simboli archetipali, numeri e forme, Riti di Iniziazione e geometrie sacre.

Il Cosmo Sacro, secondo questo antico sapere, rappresenta la realtà reale con tutti i suoi diversi segmenti paralleli, ma sempre interconnessi tra loro.

G. Bruno ci ha dimostrato che l’unicità e l’infinità di una forma universale (o sacra che dir si voglia…) si esplica nelle infinite figure della materia, essendo l’Archetipo di ogni principio.

Attraverso una figura visibile la Natura ci indica la ragione delle forme.

Scrive G. Galilei nel suo “Il saggiatore”, Cap. VI:

“La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l’Universo);

ma questo (l’universo) non lo si può intendere se prima non si impara a intender la lingua e conoscer i caratteri nei quali è scritto.

Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile ad intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto”.

           Da tutto ciò deduciamo subito due aspetti:

1. Che quella che oggi noi chiamiamo Geometria Sacra è una rappresentazione della stessa scienza della vita, quella vita sottile ed invisibile che accompagna il nostro corpo fisico e che è anche la matrice dell’universo;

 2. Che la Geometria Sacra, al tempo stesso, è anche la chiave interpretativa di questa Scienza della vita.

Sorge a questo punto nella nostra mente razionale una ulteriore domanda:

esiste realmente dualismo tra credo e ragione, tra spiritualità e scienza?

Oppure esiste un unico sostrato sottile ed invisibile che dall’inizio dei tempi unisce queste due realtà?

Quell’unicum che comprende le due realtà, quella fisica e quella metafisica, in cui nasce la nostra duplice esistenza.

Antonino Zichichi, scienziato, recentemente, parlando del paradiso, si è espresso così:

“Il paradiso è una realtà che non possiamo ridurre alle categorie limitate della nostra esperienza umana. È un errore pensarlo con gli schemi dello spazio e del tempo, della materia e dell’energia, perché la scienza stessa ci ha insegnato che esistono dimensioni che vanno oltre ciò che possiamo percepire con i sensi.

Le grandi scoperte della fisica moderna ci hanno mostrato come la realtà sia ben più complessa di quanto appaia.

Sappiamo che lo spazio ed il tempo possono curvarsi, che la materia può trasformarsi in energia, che le forze fondamentali dell’universo operano su livelli che la nostra intuizione fatica a comprendere.

E se tutto questo è possibile nella struttura del cosmo, perché non potrebbe esistere una dimensione ulteriore, libera dai vincoli di spazio, tempo ed energia?

Il paradiso, quindi, non è un luogo fatto di forme materiali o energie misurabili, ma una realtà che supera queste categorie.

È una dimensione che potremmo definire metafisica, ma che non è in contrasto con la scienza, anzi, la scienza stessa, con la sua continua esplorazione dei misteri della natura, apre la strada alla possibilità di questa esistenza.

In fondo, chi conosce la profondità delle leggi fisiche sa che non possiamo escludere l’esistenza di una realtà oltre il visibile, una realtà che potrebbe essere il vero fondamento di tutto ciò che esiste.

E questa consapevolezza non è solo un atto di fede, ma una conclusione logica per chi ricerca la verità con rigore ed onestà intellettuale…”

Recentemente è stato pubblicato un libro (dal titolo CODEX 8689) che racconta di una storia che si è codificata con un linguaggio universale, traducendo l’inesprimibile in simboli tangibili. Tale sistema, quindi, rappresenterebbe un sistema di connessione tra microcosmo e macrocosmo, tra psiche e materia, tra significato e forma, sovrapponendo i confini tra scienza, filosofia e spiritualità.

Ma se spirito e materia possono compenetrarsi, come cambia la relazione tra l’Inconscio, l’Io ed il Sé?

Scrive C. G. Jung nel suo “Il libro rosso”:

“Gli anni più importanti della mia vita furono quelli in cui inseguivo le mie immagini interiori…allora l’inizio numinoso che conteneva ogni altra cosa si diede (a me)”.

Anche in Alchimia (l’Alchimia è proprio definita come la  scienza dell’immortalità, si opera incessantemente sul piano fisico, purificando le scorie della materia attraverso i viaggi dello Spirito (le operazioni per realizzare la Grande Opera) ed arrivando a trasfigurarsi nel Trascendente.

Oggi i fisici pensano che la materia sia solo un insieme di vibrazioni, e che la coscienza venga prima della materia.

Potrebbe allora essere questa la vera immortalità?

Ci dice ancora G. Galilei.

“La matematica è la lingua con cui Dio ha scritto l’universo”.

La sezione aurea, la spirale creata  dalla sequenza di Fibonacci, il p-greco, il frattale,  il cerchio, la sfera, il punto, la spirale, il triangolo, il quadrato, il fiore della vita, la vescica pisces, il nodo del toro, i cinque solidi platonici, le cui immagini ricordano i cinque elementi della Natura (il Tetraedro = il Fuoco, il Cubo = la terra, l’Ottaedro = l’aria, il Dodecaedro = l’acqua, l’Icosaedro = l’etere), la chiave dell’Ankh (composta dal cerchio e dal Tao che rappresentano la vita e l’eternità), lo Yin e lo Yang (dualità ed armonia, il tutto, il bianco ed il nero), le stesse leggi ancora oggi misteriose per certi aspetti sulla fisica quantistica, tutti questi elementi (e tanti altri ancora…) costituiscono simboli archetipali di una realtà unificata che trascende la divisione tra mentale e materiale; secondo qualcuno rapporti divini, segni evidenti di un Pensiero Superiore, introduzioni all’infinito…

La sequenza di Fibonacci, ad esempio, (ogni numero successivo è la somma dei due numeri precedenti), e la spirale che da essa ne discende, è alla base della relazione matematica tra numeri, armonia della Natura, arte ed Universo:

numeri (informatica, geometria, analisi finanziaria), armonia della natura (foglie degli alberi, petali dei fiori, gusci delle lumache), arte (le statue di Fidia, l’Uomo vitruviano o La Gioconda di Leonardo, la Piramide di Queope, il Partenone di Atene…) e l’Universo.

La Geometria Sacra può essere quindi considerata una scienza?

Sicuramente la Geometria Sacra rappresenta la connessione tra matematica, simbolismo e spiritualità e le sue leggi ed i suoi rapporti regolano l’Architettura che è alla base dell’Universo.

La Geometria Sacra studia le leggi dell’Universo attraverso la scienza delle forme: basti pensare al simbolismo dell’albero della vita, del cubo di Metatron, al fiore della vita, all’Ankh.

A questo punto occorre fare due premesse.

Va anzitutto ricordato che nella Geometria Sacra il punto di vista spirituale supera sempre le formule matematiche ed algoritmiche, poiché è il punto di vista spirituale che tende a trovare il senso ed il significato dell’Universo.

Nella Geometria Sacra non conta tanto come una realtà o sua rappresentazione opera o agisce, ma conta unicamente che essa esista: è l’essere sé stessa che opera e funziona.

E se una realtà opera e funzione perché è tale, anche la sua rappresentazione funziona ed opera proprio in quanto riproduzione fedele della realtà stessa. 

È il discorso dell’Assoluto.

La Geometria Sacra infatti può anche considerata come  un linguaggio che definisce la cristallizzazione di una energia in una forma nell’Universo, in un preciso momento.

“Il vero Iniziato potrà quindi leggere attraverso di essa le leggi universali e la loro esattezza, utilizzando, comprendendo ed introiettando il Simbolo, compenetrando le forze generatrici dell’Universo e ricevendo in cambio energie e conoscenze”.

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